HPV e lesioni correlate: come il laser può fare la differenza nella prevenzione e nel trattamento
Un virus diffuso ma ancora poco conosciuto

Il Papillomavirus umano (HPV) è un’infezione a trasmissione sessuale estremamente comune: si stima che circa il 70-80% delle persone sessualmente attive entri in contatto con il virus nel corso della propria vita. Nella maggior parte dei casi, l’infezione si risolve spontaneamente grazie al sistema immunitario, senza sintomi e senza conseguenze. Tuttavia, alcuni ceppi virali — detti “ad alto rischio” — sono responsabili dello sviluppo di lesioni precancerose e, nel tempo, di neoplasie a carico del tratto genitale e anale, in particolare della cervice uterina.
Le lesioni da HPV: dalla diagnosi precoce al trattamento mirato
Le manifestazioni più comuni dell’infezione da HPV includono:
- Condilomi genitali: escrescenze benigne, ma fastidiose, spesso recidivanti.
- Displasie cervicali (CIN): alterazioni cellulari del collo dell’utero, di gravità variabile (CIN1, CIN2, CIN3).
- Displasie vulvari o vaginali (VIN, VAIN): meno frequenti, ma altrettanto rilevanti sul piano clinico.
- Lesioni anali o orofaringee: correlate a ceppi oncogeni in pazienti di entrambi i sessi.
La diagnosi precoce è fondamentale. Oltre al Pap test e all’HPV test, esami come la colposcopia e la biopsia mirata permettono di valutare con precisione il grado di alterazione cellulare e di programmare un intervento tempestivo, se necessario.
Tecnologia laser: un’alternativa moderna e conservativa
Negli ultimi anni, il trattamento laser delle lesioni da HPV si è affermato come opzione terapeutica efficace, precisa e minimamente invasiva. Tra i più utilizzati troviamo il laser CO₂, in particolare nella versione frazionata, che consente di vaporizzare selettivamente le aree lesionate, riducendo al minimo il danno ai tessuti sani circostanti.
Come funziona il trattamento laser?
- Il laser viene indirizzato sulla lesione sotto guida colposcopica.
- L’energia emessa vaporizza il tessuto alterato, eliminando le cellule infette o displasiche.
- L’intervento è ambulatoriale, in anestesia locale o blanda sedazione, con tempi di recupero brevi.
- Il rischio di recidiva si riduce, pur non eliminando completamente la possibilità di reinfezione.
Vantaggi del trattamento laser rispetto ai metodi tradizionali
- Precisione millimetrica: ideale per trattare zone delicate come la cervice o la vulva.
- Minimo sanguinamento: grazie all’effetto coagulante del laser.
- Ridotta formazione di cicatrici: importante per preservare la funzionalità e la sensibilità dei tessuti genitali.
- Tempi di guarigione rapidi: la rigenerazione tissutale è più veloce e meno dolorosa.
- Elevata tollerabilità: molte pazienti riferiscono un’esperienza poco traumatica e ben gestibile.
Un approccio personalizzato e multidisciplinare
Il trattamento laser delle lesioni da HPV non è “standard”, ma va sempre adattato al tipo di lesione, alla sua localizzazione e al quadro clinico complessivo della paziente. Spesso si integra con strategie di prevenzione come la vaccinazione anti-HPV (anche in età adulta), il monitoraggio periodico con test specifici, e in alcuni casi con la stimolazione immunitaria locale o sistemica.
In presenza di lesioni ricorrenti o refrattarie ai trattamenti convenzionali, il laser rappresenta una risorsa preziosa, anche nei casi in cui si voglia evitare procedure più invasive come la conizzazione chirurgica.
Conclusione
L’introduzione del laser nella gestione delle lesioni da HPV ha rivoluzionato il modo di affrontare una patologia tanto diffusa quanto delicata. La combinazione di diagnosi precoce, trattamento mirato e follow-up costante è oggi la chiave per garantire non solo la salute fisica, ma anche il benessere psicologico e sessuale delle pazienti.
Affrontare l’HPV non è più sinonimo di paura: è possibile farlo con competenza, precisione e rispetto della femminilità.
